Il mercato odierno richiede determinati standard a garanzia di un’agricoltura sicura e sostenibile. Noi di Gullino abbiamo scelto di aderire allacertificazione GLOBALG.A.P. per dimostrare la sostenibilità e la sicurezza alimentare della nostra azienda.
Il concetto di qualità ha assunto un ruolo considerevole in ambito agricolo e alimentare. A partire dall’inizio degli anni ’90, vicende legate a problemi di qualità e sicurezza degli alimenti sono talvolta divenute vere e proprie emergenze ed hanno inciso sul livello di fiducia dei consumatori nel settoreagroalimentare.
Per rispondere alle esigenze di maggiori garanzie circa qualità e sicurezza degli alimenti, nel tempo l’attenzione degli operatori e dei responsabili pubblici e privati dell’assicurazione della qualità si è spostata dal mero controllo del prodotto finito, alla gestione e controllo del processo produttivo e del sistema gestionale aziendale e dell’intera filiera produttiva.
La certificazione GLOBALG.A.P. garantisce una sorta di passaporto per il mercato globale perché attesta la Sicurezza Integrata in Agricoltura.
Grazie allo standard GLOBALG.A.P. riusciamo ad avere numerosi vantaggi, e a garantire massima affidabilità e serietà ai nostri clienti e ai consumatori finali.
Vediamo quali sono questi vantaggi nel dettaglio.
Aggiungiamo valore ai nostri prodotti, alla nostra frutta, rispettando degli standard che sono riconosciuti a livello globale.
Ci sono storie che non smetteremmo mai di raccontare, come quelle che attraversano oggi tutta l’Italia, dalla Sicilia al Piemonte, e che inebriano tutti di speranza e buonumore.
Sono le storie dei volontari attivi da settimane con la protezione civile nazionale, con il banco alimentare, con le diverse associazioni di volontariato e promozione sociale attive su tutto il territorio per sostenere chi ha bisogno di una mano. Sono le storie di tantissime aziende che in queste settimane così concitate si sono temporaneamente riconvertite alla produzione di mascherine, gel, attrezzature mediche. Sono le storie di alcuni brillanti ingegneri che hanno trasformato le maschere da snorkeling, donate da Decathlon, in respiratori salvavita.
Tutti ci stiamo attrezzando per fare ciò che è in nostro potere ed è proprio questo che rende grande l’Italia.
Nel nostro territorio di Saluzzo ci sono diverse realtà attive per contrastare direttamente il coronavirus e, credeteci, ce la stanno facendo perché la voglia di reagire è davvero tanta.
Se i nostri cari sono in buone mani è grazie a chi come medici, infermieri, oss e volontari sta mettendo su una macchina di emergenza sempre più efficiente.
E’ per questo che anche noi abbiamo scelto di sostenere entrambe le realtà nell’acquisto di dotazioni di sicurezza per il personale e monitor per il controllo dei parametri vitali.
E’ciò che faremo ogni volta che il nostro territorio ci chiederà di esserci perché, in fondo, la terra che lavoriamo, i servizi che usiamo e le persone che amiamo vengono tutte da qui!
Secondo le stime di Confagricoltura sono 10327 le unità di manodopera stimata per la raccolta e la cura del kiwi, 19018 quelle necessarie alla raccolta delle mele, per non parlare di tutto il comparto ortofrutticolo, del frumento, delle viti e di tutte le colture che, fino ad oggi, hanno visto impiegare manodopera stagionale prevalentemente straniera ma anche italiana. Un settore che rischia di entrare in crisi con l’avvento del corona virus e le restrizioni sulla mobilità, nazionale ed internazionale, per via dell’impossibilità di spostarsi ed accettare un incarico stagionale a 1000 o 5000 chilometri da casa.
E’ ciò che sta accadendo in Italia in queste settimane in cui le prime raccolte ad essere state messe in crisi sono state quelle delle fragole e dell’asparago, ma ben presto arriverà il momento del grano e presto anche delle mele e dei kiwi.
Fra persone in quarantena, altre impossibilitate ad uscire al di fuori del proprio comune di residenza e gli immigrati spesso rientrati nei propri Paesi di origine e che non possono rientrare in Italia per via del blocco della circolazione, rischiano di mancare davvero le braccia.
Al settore servirebbero circa 2000 persone subito e per questo, come spiega il Presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, sono stati chiesti strumenti governativi che facilitino le assunzioni come i voucher, la possibilità di impiegare subito persone che hanno perso il lavoro e i cassintegrati. Il rischio, altrimenti, è di non avere manodopera sufficiente a garantire la fornitura della filiera alimentare italiana.
Come conferma Giansanti:
Nei giorni scorsi avevamo chiesto all’Unione europea di creare una sorta di corridoi per permettere la mobilità di lavoratori agricoli all’interno della Ue. E la Commissione ha appena pubblicato degli orientamenti che vanno in questa direzione. Si tratta, però, di orientamenti, per cui non sono iniziative cogenti. Ma la disponibilità a garantire la libera circolazione dando la priorità a settori essenziali va nella direzione giusta. In Italia la circolare del Ministero dell’Interno ha prorogato fino al 15 giugno i permessi di soggiorno in scadenza tra il 31 gennaio il 15 aprile. E’ un primo passo ma non basta. Bisogna avviare in tempi rapidi l’iter per la definizione di un nuovo decreto flussi che consenta al settore agricolo di impiegare lavoratori non comunitari. E poi bisogna osare di più
Chi raccoglierà i frutti della nostra terra? Si potrà tornare ad un modello di sviluppo dell’agricoltura che vede l’impiego di manodopera in situazioni di necessità? Quella manodopera che da anni si è allontanata dalla terra per rivolgersi ad altri settori ma che oggi potrebbe tornare alle origini, partecipando alla rinascita del nostro Paese e risanando le proprie economie personali? Studenti universitari, cassintegrati, disoccupati che vogliono reinventarsi con uno dei lavori più antichi del mondo, è a voi che rivolgiamo il nostro appello, affinché grano, frutta, verdura ed olio tornino avere il sapore di sempre.
Siamo fiduciosi che questo periodo possa rappresentare anche una grande opportunità per molti uomini e donne che lavorano la terra.
E’ ciò che ci auguriamo anche noi di Gullino, nella speranza di poter continuare a dare vita al flusso produttivo in sicurezza e nel rispetto della dignità del lavoro!
Secondo i dati più recenti rivelati dall’UNICEF e dall’ONU, l’obesità in Italia interessa il 36% dei bambini e degli adolescenti. La proiezione al 2030 vede circa 1,3 milioni di bambini obesi o in sovrappeso. Cosa fare?
According to the most recent data revealed by UNICEF and the UN, obesity in Italy affects 36% of children and adolescents. The projection to 2030 sees about 1.3 million obese or overweight children. What to do?
Si parla finalmente di futuro ed ecologia. Lo si fa sugli autobus, nelle scuole, in famiglia e nelle aziende perché sembra arrivato il momento che aspettavamo da sempre: iniziare ad essere sensibili al tema ecologico.
We are finally talking about the future and ecology. It is done on buses, in schools, in the family and in companies because it seems the time has come that we have always been waiting for: to start being sensitive to the ecological theme.
La sensibilità è il fattore motivante dei grandi cambiamenti, per questo anche noi di Gullino crediamo fortemente nei #fridayforfuture, nell’importanza di scendere in piazza per parlare agli altri e mandare un messaggio forte, che vuole smuovere le coscienze e “bombardare” mediaticamente, finché la causa sarà cara a tutti.
Sensitivity is the motivating factor for big changes, that’s why we at Gullino also strongly believe in #fridayforfuture, in the importance of taking to the streets to talk to others and send a strong message, that wants to move consciences and “bomb” mediatically, until the cause is dear to everyone.
Il passo successivo sarà quello spettante ai Governi, alle multinazionali, a chi decide quotidianamente per noi, ma di una cosa siamo certi: senza la base non si va mai troppo lontano.
The next step will be that of governments, multinationals, those who decide daily for us, but we are certain of one thing: without the base, we never go too far.
Il Friday for future, noto anche come sciopero scolastico per il clima, è un movimento non violento di protesta, composto da alunni, studenti, insegnanti che decidono di non frequentare le lezioni scolastiche per partecipare a manifestazioni in cui chiedono e rivendicano azioni atte a prevenire il riscaldamento globale e il cambiamento climatico.
Friday for future, also known as the climate school strike, is a non-violent protest movement, composed of students, students, teachers who decide not to attend school lessons to participate in events in which they ask and demand actions to prevent global warming and climate change.
L’organizzazione delle proteste e del movimento iniziò quando la svedese Greta Thunberg organizzò un’azione di protesta al di fuori del Riksdag (Parlamento del Regno di Svezia), con un cartello che recitava “Skolstrejk för klimatet” (Sciopero scolastico per il clima) durante l’agosto 2018.
The organization of the protests and the movement began when the Swedish Greta Thunberg organized a protest action outside the Riksdag (Parliament of the Kingdom of Sweden), with a sign that read “Skolstrejk för klimatet” (Climate school strike) during August 2018.
Il 27 settembre 2019 è stato l’ultimo FridayForFuture ed ha avuto una partecipazione mondiale. Moltissime anche le città italiane che hanno aderito, tanto da portare la nostra nazione ai vertici della classifica per partecipazione. La stessa Greta ha elogiato gli studenti e gli insegnanti che hanno sfilato nella nostra vicina città di Torino.
On 27 September 2019 it was the last FridayForFuture and it had a worldwide participation. There are also many Italian cities that have joined, so as to bring our nation to the top of the ranking by participation. Greta herself praised the students and teachers who marched in our nearby city of Turin.
Aldilà dei racconti, ognuno di noi dovrebbe fare qualcosa per le cause climatiche. Differenziare e farlo correttamente non è più sufficiente. Sembrava la svolta negli anni ’90 ma non è sufficiente. Noi di Gullino ci impegniamo, ad esempio, a rendere più sostenibile la nostra azienda grazie all’installazione di impianti fotovoltaici che ci permettono di limitare le immissioni in atmosfera di CO2, SO2 e NOX con un notevole risparmio dei prelievi dalla rete nazionale e conseguenti benefici per l’ambiente. Produciamo biologico e anche grazie a questa scelta tuteliamo l’ambiente.
Beyond the stories, each of us should do something about the climatic causes. Differentiating and doing it correctly is no longer enough. It seemed the turning point in the 90s but it is not enough. At Gullino we are committed, for example, to making our company more sustainable thanks to the installation of photovoltaic systems that allow us to limit emissions into the atmosphere of CO2, SO2 and NOX with a considerable saving in withdrawals from the national network and consequent benefits for the environment. We produce organic and also thanks to this choice we protect the environment.
Ma ne siamo consapevoli. Non è abbastanza.
Il nostro impegno per il futuro di tutti è quello di continuare a ripetercelo ogni giorno!
But we are aware of it. Is not enough.
Our commitment to everyone’s future is to keep repeating it to us every day!
L’acqua si assume bevendo ma non solo. E’ questa la piccola preziosa scoperta che ognuno di noi fa, ad un certo punto della sua crescita. Per donare al nostro corpo il giusto bisogno giornaliero di acqua (2 litri per una dieta di circa 2000 calorie) non dobbiamo soltanto bere ma anche mangiare la frutta.
La frutta è notoriamente ricca di acqua e alcuni frutti lo sono ancora di più. Ad esempio i kiwi Gullino sono pieni zeppi di H2O ed anche di potassio, un minerale che aiuta il bilanciamento dei liquidi.
Oltre al potassio il kiwi abbonda anche di ferro e magnesio che lo rendono un frutto rimineralizzante per l’organismo.
L’Italia, insieme alla Spagna, è un Paese esportatore di frutta e verdura fra i più importanti in Europa.
Granzie alla varietà del clima della nostra penisola possiamo coltivare sia i frutti tradizionali, ad esempio le mele, che i frutti più esotici come i kiwi e i fichi. Ma l’Italia eccelle in Europa sopratutto per alcune coltivazioni: kiwi, pere, nettarine, albicocche, uva da tavola, pomodori e melanzane.
Italy, alongside Spain, is a hugely important producer and exporter of fresh fruit and vegetables in Europe. With a highly diverse climate stretching along the Italian Peninsula, the country has a wide product range: in addition to traditional fruits grown in temperate zones – apples and pears, for example – Italy is known as a key producer of stonefruit, citrus and exotics such as figs and kiwifruit.
Negli ultimi anni il nostro Paese ha prodotto fino a 10 milioni di tonnellate di frutta e circa 7 milioni di tonnellate di verdure. Un terzo della frutta prodotta e il 12% delle verdure coltivate sono esportate in nazioni come la Germania, la Francia e l’Austria. Il 15% di queste, invece, va ai paesi al di fuori dell’UE.
In recent years, the country produced up to 10m tonnes of fruit and around 7m tonnes of vegetables. One third of the fruit and 12 per cent of the vegetables are exported each year, heading mainly to Germany, France and Austria. Around 15 per cent goes to countries outside the EU.
D’altro canto l’Italia è anche un’importatrice importanti, specie di frutti esotici e tropicali come le banane, l’ananas e alcuni agrumi forniti da Costa Rica, Spagna e Colombia. Nell’import nazionale non mancano neppure i pomodori! Strano ma vero, importiamo anche questi.
On the other hand, Italy is also an important fruit and vegetable importer. Fruit imports are predominantly tropical products such as bananas, pineapples or citrus, supplied mainly by Costa Rica, Spain and Colombia.
Ma veniamo alle curiosità! Nel 2017 ogni famiglia ha acquistato una media di 182 kg di frutta e 150 kg di verdure per un valore di spesa pari a € 555. Le mele, le arance e le banane sono i frutti più amati dagli italiani mentre se la contendono pomodori, insalate e zucchine fra le verdure.
But let’s get to the curiosity! In 2017, each family purchased an average of 182 kg of fruit and 150 kg of vegetables for a value of € 555. Apples, oranges and bananas are the most loved fruits by Italians while they compete with tomatoes, salads and zucchini among the vegetables.
La certezza che abbiamo dopo l’esperienza al Fruit Logistica di Berlino è che la frutta si ama sempre più. Del resto gli italiani, si sa, sono sempre stati delle buone forchette!
Oggi su questo blog vogliamo farvi conoscere una persona molto preziosa nella nostra azienda Gullino.
Si chiama Maurizio Ribotta ed è il nostro responsabile tecnico. E’ lui che coccola e nutre le mele della nostra azienda per portare sulle nostre tavole un prodotto eccellente!
Lo abbiamo intervistato andando ad incontrarlo in frutteto, nel vivo del suo lavoro, fra i colori cangianti e vivi delle mele Gala. Continua a leggere
Anche quest’anno noi di Gullino abbiamo partecipato al Fruit Logistica di Berlino, un evento unico ed interamente dedicato al mondo ortofrutticolo internazionale.
Da quest’esperienza abbiamo ricavato molto. Non solo contatti commerciali e nuovi assi sui quali far transitare la nostra buonissima frutta, ma anche alcune informazioni indispensabili per conoscere il consumatore medio dei prodotti della nostra terra.
Chi è? In base a cosa sceglie o non sceglie di acquistare un prodotto? A cosa da più importanza?
Queste info le abbiamo ricavate dal Trend Report 2019 di Fruit Logisticae proviamo a condividerle con voi, dopo averle discusse ed ampliate con tutti i colleghi di settori incontrati nel corso dei 2 giorni a Berlino.
“Qualità e assortimento sono gli elementi che più determinano la soddisfazione dei consumatori in merito ai prodotti freschi. Ma cosa si aspettano questi consumatori in futuro? (Anna Savarese, Engagement Manager di Oliver Wyman / Trend report 2019 Fruit Logistica)
Sembra, infatti, che i consumatori di prodotti freschi si aspettino esattamente 3 cose:
Faster, easier, healtier – piatti pronti, soluzioni rapide per la preparazione dei pasti, ma sempre con una forte attenzione agli ingredienti e alla salute
Emotional connection – possibilità di assaggiare più varietà di prodotti, consulenza, informazione e formazione in store, banchi gastronomia
Fruit and veg with a good coscience – legame con il territorio, tracciabilità, stagionalità e sostenibilità, rispetto per l’ambiente (ad es. nel packaging)
Alla luce di queste evidenze i retailer oggi sono chiamati sempre di più a rivedere la loro offerta di freschi lungo tutta la catena, dall’approvvigionamento alla presentazione e animazione nel punto vendita.
La qualità è il primo elemento ricercato dal consumatore ortofrutticolo, disposto a spendere una cifra più alta per gustare un kiwi gustoso e messo sul mercato al momento giusto della sua maturazione.
E’ importante non dimenticare che l’occhio vuole la sua parte, per questo chi espone meglio i prodotti li vende di più.
Al terzo posto di questa classifica, infatti, troviamo la “product presentation” quale fattore che incide sui consumi. Sembrerebbe che i canadesi siano molto più sensibili a questo rispetto agli italiani.
Il consumatore fa attenzione al prezzo, ai servizi garantiti (come viene confezionato? Il packaging consente di conservarlo in frigo per qualche giorno?) ed anche al rispetto per l’ambiente.
Per noi di Gullino è fondamentale ricordare a tutti coloro che lavorano con noi che il nostro obiettivo quotidiano non è solo produrre della buona frutta, ma dar vita a delle vere e proprie esperienze di acquisto sano e genuino.
Cosa fare se il medico ci redarguisce su alcuni problemini di salute? Ricorrere ai farmaci è una soluzione se siamo già interessati da un problema, ma se siamo ancora in tempo per fare prevenzione primaria c’è un’altra strada. Continua a leggere