Il biologico mette il turbo. Per il settore crescita strutturale in previsione

Continuano a crescere i consumi di prodotti biologici nel nostro Paese e la crescita, ora, sembra essere strutturale e non solo collegata al lockdown.

Il lockdown da coronavirus ha comportato una maggiore attenzione dei cittadini per l’alimentazione, la salute, la sicurezza e la qualità dei prodotti. Ne abbiamo parlato nel nostro articolo dedicato all’argomento e certamente i toni sono stati entusiastici.

Ma lo sono ancor più oggi, dopo una nuova indagine IRI dedicata a BIO e Free From dalla quale emerge un giro di affari 1.650 milioni di euro con un andamento pari al +3,6% e una presenza a scaffale di più di 900 referenze per punto vendita. Un dato che sembra ad un passo dal diventare strutturale, se pensiamo che il biologico esplode anche nel settore cosmetico e che sempre più donne preferiscono prodotti per la bellezza che abbiamo componenti bio. Basti pensare che i prodotti con certificazione biologica per la cura della persona nel 2019 hanno sviluppato un giro di affari di 202 milioni di euro con una tendenza del +6.1%.

Si osserva, quindi, una maggiore predisposizione del consumatore ad acquistare prodotti con un prezzo anche lievemente maggiorato (sappiamo bene la diversità di trattamento che comporta la coltivazione biologica) a fronte di referenze che diano la percezione di maggiore qualità , maggiore tutela del territorio e la garanzia di seguire un certo tipo di filiera produttiva (vedi il nostro articolo dedicato alla filiera Gullino).

www.gullino.it 

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