eVISO: l’energia del futuro per le piccole e medie imprese

Intervista aVincenzo Cascio: ottimizzazione dei consumi, tecnologie innovative e sostenibilità ambientale

In un contesto di crescente attenzione alla sostenibilità e all’efficienza energetica, eVISO si distingue non solo come fornitore di energia elettrica e gas, ma anche come partner strategico per le piccole e medie imprese. Vincenzo Cascio ci guida attraverso le innovative soluzioni di eVISO per ottimizzare i consumi energetici e ridurre gli sprechi, dimostrando come la tecnologia e la consulenza mirata possano trasformare i costi energetici in risorse preziose. Dalla gestione intelligente dei consumi all’implementazione di sistemi di monitoraggio avanzati, eVISO offre un supporto completo per aiutare le aziende a raggiungere obiettivi di sostenibilità e risparmio.

eVISO non è solo un fornitore di energia elettrica e gas, ma anche un partner energetico per le piccole e medie imprese. Come supportate queste aziende nell’ottimizzazione dei loro consumi energetici e nell’individuazione di potenziali sprechi?

Si, il nostro obiettivo è quello di far diminuire i consumi dell’utenza, ottenendo un risparmio
economico netto e quantificabile. Cerchiamo di trasformare quindi un costo in risorsa per
l’azienda, ottenendo un beneficio sia a livello economico che ambientale. Lo strumento che utilizziamo per svolgere questo scopo è il servizio di monitoraggio. Esso prevede l’installazione di uno o più sensori, in modo tale da individuare come, quando e quanto si sta consumando. I sensori, infatti, ci permettono di ottenere il consumo globale, o parziale per una specifica linea di lavorazione. Questo in funzione della volontà ed intenzioni del cliente. Con questa razionalizzazione possiamo quindi, attraverso consulenze energetiche dedicate, determinare eventuali problematiche e cercare soluzioni idonee, tenendo sempre in considerazione abitudini e metodi del cliente. In generale gli interventi prevedono la minimizzazione degli sprechi, l’ottimizzazione di processi esistenti e la riduzione dei consumi con l’utilizzo di energie rinnovabili.

Grazie alla tecnologia dei sensori di monitoraggio e al servizio di consulenza su misura, eVISO fornisce report mensili e allerte sui consumi anomali. Può spiegare come funziona questo sistema e quali benefici concreti ha apportato alle aziende che lo hanno adottato?
Esattamente, nel servizio di monitoraggio è prevista una reportistica tecnica ed anche un servizio supplementare di allerte. La reportistica consiste in due elaborati tecnici, uno più riepilogativo ed introduttivo, per tenere sotto controllo i valori globali di consumo e di potenza di picco, ed uno più specifico, che contiene i dati estratti ed analizzati dei sensori di monitoraggio. In quest’ultimo, il report, inseriamo tutte le curve di carico dell’utenza, ovvero i dati ora per ora di assorbimento dalla rete che sono avvenuti nell’utenza e che sono stati monitorati dal nostro sensore di monitoraggio. Le allerte, invece, sono questo servizio supplementare che serve ad avvertire il cliente in caso di anomalie di vario tipo. Al momento attuale esistono sei tipologie diverse di anomalie che noi analizziamo giornalmente e/o settimanalmente e/o mensilmente, inviando al cliente una comunicazione diretta nel caso in cui abbiano esito positivo. Tra di esse troviamo anomalie per consumi anomali nell’ultima notte. Anomalie per consumi anomali durante il weekend appena
trascorso. Anomalie per consumi anomali della settimana precedente. Due anomalie relative alla penale che si paga per l’energia reattiva. Ed un’ultima anomalia che avverte il cliente nel caso in cui si sia raggiunta una potenza superiore rispetto alla potenza disponibile del contatore. Su tale argomento ci sarebbe da aggiungere veramente tante cose, in generale e brevemente si può riassumere dicendo che, fornendo questa reportistica mensilmente al cliente, ed allertando nel caso di anomalie, cerchiamo sempre di tenere sotto controllo la situazione, informando costantemente il cliente. Inoltre, tutto questo materiale ed informazioni, sono a disposizione sul nostro sito internet.

Uno degli interventi che avete realizzato riguarda il relamping con lampade a LED, che ha portato a significativi risparmi energetici. Può spiegare come funziona questo processo e quali sono stati i risultati concreti ottenuti?
Certamente. Come ampiamente spiegato, i sensori di monitoraggio ci hanno permesso di ottenere utili dati in merito alla distribuzione dei consumi della Gullino. Con una attenta analisi, abbiamo individuato e quantificato l’impatto dall’illuminazione interna ed esterna. Dati alla mano, ci siamo confrontati direttamente nell’incontro fissato per la consulenza energetica ed abbiamo notato che erano installate plafoniere con lampade a neon. In totale, l’illuminazione pesava per circa 90 kW. Con queste preziose informazioni abbiamo quindi fornito al cliente uno scenario che riportava l’intervento di relamping, ovvero di sostituzione vecchie plafoniere con altre di nuova generazione, a led, comportando un risparmio del 50% minimo. Questo si è tradotto in una diminuzione di 45 kW ogni ora, durante tutte le ore notturne. Inoltre, consigliando anche timer crepuscolari e sensori di
presenza, abbiamo anche ottimizzato l’accensione e lo spegnimento. Cercando di sfruttare nel miglior modo possibile l’illuminazione naturale. Alla fine della fiera, tale intervento ha permesso all’azienda Gullino di andare a risparmiare circa 32€ ogni giorno, ammortizzando l’impianto in circa quattro anni.

La gestione intelligente dei carichi energetici, come nel caso della ricarica dei muletti nelle ore a prezzo inferiore, è un altro esempio delle vostre soluzioni innovative. Lo stesso per gli interventi atti a smorzare i picchi di consumo energetico, che sono particolarmente importanti per le aziende con alti consumi come le celle frigo. Quali tecnologie e strategie avete utilizzato per ottenere questi risultati?


Le strategie che vengono utilizzate variano sempre in funzione delle abitudini del cliente. Muletti e celle frigo ne sono l’esempio eclatante. Per i primi, il vantaggio risiede nel fatto che il prezzo dell’energia, il PUN, Prezzo Unico Nazionale, varia di ora in ora. All’aumento dei consumi a livello nazionale (una domanda più grande), i costi dell’energia risultano essere maggiori (maggior carico di produzione energetica previsto nelle centrali italiane). Di conseguenza, sfruttare le fasce orarie in cui il prezzo è inferiore, permette di non intervenire sulla tecnologia esistenze, ma cambiare solo le abitudini. Generalmente i picchi
sono al mattino, indicativamente tra le 7-10, e la sera, tra le 19 e le 22. Di conseguenza, in questo caso è stato, dove possibile, sfruttare le ore limitrofe al mezzogiorno, considerando anche la presenza del fotovoltaico. Eventualmente, temporizzare la ricarica dei muletti, in modo da farla partire dopo la mezzanotte, un orario in cui il prezzo è molto più calmierato considerando la domanda inferiore. Per quanto riguarda la riduzione dei picchi tramite le celle frigo, bisogna solo introdurre che mensilmente, viene pagata una tassa sulla potenza di picco raggiunta. Conteggiata come la potenza massima quart’oraria nel mese. I picchi della Gullino erano estremamente elevati. Grazie sempre ai sensori siamo riusciti sia a consigliare una piccola variazione per l’accensione delle celle, evitando quindi un assorbimento simultaneo dei compressori nei frighi, sia una serie di interventi impiantistici atti a ottimizzare i consumi. Tra di essi troviamo: 

1) Sostituzione sensori di temperatura in modo tale da avere un controllo più sensibile sui valori di questa variabile intensiva;
2) Sostituzione tubature, canalette e guaine, maggiormente coibentate, per diminuire le
dissipazioni di calore;
3) Ottimizzazione dell’impianto tramite sostituzione inverter e rifacimento dei cavi di alimentazione
dei compressori, per diminuire le dissipazioni elettriche e massimizzare le efficienze;
4) Installazione di cavi di comunicazione in PLC per l’ottimizzazione dei consumi di ammoniaca dei compressori.
In conclusione, sempre grazie ai sensori di monitoraggio, siamo andati a verificare nel concreto l’efficacia di questi interventi.

Considerando l’attuale crisi climatica e la crescente importanza della sostenibilità, quali ritiene siano le principali sfide che le aziende devono affrontare per ridurre il loro impatto ambientale e come possono superarle?
L’aspetto ambientale è una questione molto importante che, dal mio punto di vista personale, sta venendo un po’ trascurata. Il pianeta Terra è un sistema complesso formato da diversi biosistemi. Una piccola perturbazione comporterebbe la rottura di questo equilibrio. Purtroppo, al giorno d’oggi, l’elemento che sta rompendo tale equilibrio è l’aumento della temperatura globale, il cosiddetto global warming, responsabile del cambiamento climatico ed evidente, purtroppo, giorno dopo giorno, dai comportamenti della natura. Secondo me, le aziende, con il contributo delle varie nazioni, dovrebbero iniziare a pensare a strategie concrete per abbattere queste sostante clima-alteranti, derivanti principalmente da combustibili fossili. L’argomento è molto più complesso, perché tra le sostanze dannose non troviamo solo composti carboniosi “capitanati” dall’anidride carbonica, ma anche tutti le sostanze solforose, i composti di azoto, il particolato e le varie polveri sottili (PM). Esistono soluzioni concrete e soprattutto molto valide, l’unico problema che è il minimo comun denominatore sono i soldi. Purtroppo queste tecnologie sono sempre le più care e certe volte economicamente svantaggiose, di conseguenza le varie attività non sono interessate o non possono proprio, neanche volendolo, aconvergere verso queste soluzioni ecologiche. Abbiamo quindi bisogno di una mano a livello nazionale, continentale e mondiale, per poter cambiare. Siamo ancora in tempo e confido che nel futuro riusciremo sempre di più a migliorare la situazione del nostro pianeta.