Se la mela Biotech è una OGM …

Organismi Geneticamente Modificati. Se ne parla moltissimo in questi giorni per via dell’arrivo sugli scaffali statunitensi di una mela tutta biotech, che non diventa mai scura.

In the USA comes the biotech apple, OGM free. This apple doesn’t darken.

mela_ogmE’ una tendenza tutta americana e tipica degli agglomerati urbani quella di consumare pasti in velocità, fra una pausa e l’altra dall’ufficio. Per questo in USA è arrivata la mela venduta già sporzionata, che non annerisce neppure a contatto con l’ossigeno dell’aria. Ma com’è possibile? Ve lo raccontiamo noi.

Frenetic life requires eating fast; for this reason the apple is already partitioned. This apple does not black, even in contact with the oxygen of the air.

Okanagan Specialty Fruits, con sede in Canada,  è l’azienda produttrice che lancerà in 400 market del Midwest dei sacchetti gialli semi trasparenti: all’interno fette di mela “arctic” perfettamente bianche o appena pallide, ma nessun segno di ‘scuro’ da contatto con ossigeno grazie agli OGM. Quanto di più lontano dal tipo di agricoltura che noi di Gullino, da anni, stiamo sostenendo con una dura battaglia fatta di certificazioni e riconoscimenti, tutti volti alla ricerca della massima qualità e salubrità della frutta. L´Agricoltura Biologica che pratichiamo per la coltivazione del kiwi, infatti, è un metodo di coltivazione basato esclusivamente sull’impiego di sostanze naturali. Se scegli il biologico sai che il prodotto che acquisti non è stato coltivato utilizzando sostanze chimiche di sintesi DODveNoXUAA5mZc(diserbanti, insetticidi, concimi) ed  organismi geneticamente modificati (OGM). Se non è biologica la nostra frutta vanta il residuo zero, come nel caso del progetto #MelaQui.

We at Gullino chose the organic and zero residue. We preferred a healthy apple and OGM free.

Per ora la ditta produttrice, in attesa dei primi dati di vendita, si affida a indagini di mercato che indicano una maggiore apertura agli ogm da parte di una fascia di consumatori americani. Restano comunque alte le critiche per la mancanza di dettagli sulla mela “arctic” e su come viene cresciuta. L’azienda ha annunciato che proverà a compensare questa assenza tramite un codice QR sui sacchetti: attraverso lo smartphone fornirà informazioni ai consumatori.

Intanto noi italiani possiamo dirci fieri di fare colazione con una sana e gustosa mela a residuo zero!

Credit photo

Credit photo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

sedici + diciassette =